Riformare l’offerta formativa, puntare sull’orientamento, investire su politiche attive del lavoro, sulla ricerca e l’apprendistato. Ecco l’agenda da seguire. I dati ci dicono con forza che è necessario correre per affrontare l’emergenza del gap tra scuola e mondo del lavoro.
“Per rivoluzionare la transizione tra scuola, formazione e lavoro è fondamentale puntare sull’orientamento e sulle politiche per l’occupazione giovanile. Dobbiamo fare lo sforzo di pensare a soluzioni concrete per i giovani che non condividono il nostro percorso formativo, che sono al di fuori della bolla degli universitari e dei laureati. Sono risorse preziose del nostro paese da valorizzare.” con queste parole oggi ho aperto l’evento “Giovani: come rivoluzionare la transizione scuola-formazione-lavoro” promosso dai Giovani delle ACLI e da StartNet – Transizione scuola-lavoro.
Questa mattina ho partecipato agli Stati Generali sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa organizzata dal Dipartimento delle Politiche Europee del Governo e dal Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale. Ho raccontato che come Giovani delle Acli stiamo portando avanti un percorso che coinvolge oltre 30 città del nostro continente per provare a sognare l’Europa che Verrà. La prima metà del tour si è conclusa con la CoFoE e con “incontriamoci a …” svoltosi in Puglia e lasciato tre brevi riflessioni:
In tutte le nostre tappe è emersa la centralità del programma Erasmus +, e oggi celebriamo i 35 anni dalla sua nascita. È emerso che potrebbe essere utile e auspicabile rendere questa esperienza obbligatoria (partendo già dalle scuole superiori dove è facile contaminare i giovani con la bellezza dell’Europa e rendere l’Europa più vicina ai singoli, dove si costruisce la cittadinanza). Facciamo in modo che sia davvero accessibile a tutti.
Proprio perché l’Europa deve essere per tutti e di tutti prendiamoci l’impegno di andare a raccontarla in quei luoghi dove difficilmente arriva. Siamo in un palazzo bellissimo, direi mozzafiato, però l’Europa deve andare nelle periferie, deve andare da chi è scoraggiato. Il prossimo evento facciamolo nei luoghi del vero cambiamento, raccontiamo l’Europa fuori dalla nostra bolla, narriamo l’Unione portando i nostri eventi istituzionali nelle piazze, negli istituti tecnini e professionali, nei luoghi del nostro Paese che più soffrono. Per l’Europa che verrà sarà più importante “vivere nei mercati” che “vivere nei palazzi”, sarà più importante raccontare “l’Europa del fare” rispetto all’ “Europa delle Foto”
Concludo con una preoccupazione in realtà, la CoFoE è stata una grande prova di partecipazione (soprattutto giovanile). Istituzioni, non chiudete questo canale di dialogo tra i “vertici” la base, non permettete che la CoFoE (e lo dico da Europeista convinto che se dovessi mai farmi un tatuaggio mi tatuerei la bandiera blu) sia stata solo una mossa di Marketing. Il cambiamento sarà effettivo solo se coinvolgerà dal basso e, rendendo tutti consapevoli, potremo far sì che ogni cittadino possa dire con fierezza e orgoglio “io sono Europeo”
«È tempo per essere artigiani di comunità aperte e missionarie… che guardino negli occhi i giovani delusi, che accolgano i forestieri e diano speranza agli sfiduciati» con questa frase di Papa Francesco è iniziata la puntata del programma di TV2000 dedicata alle Acli e al loro ruolo nel Sinodo.
La Chiesa e le Associazioni di stampo cristiano-cattolico devono iniziare un vero “cammino di Conversione” per cambiare mentalità, per guardare con occhi nuovi l’oggi: gli occhi del presente. Solo così potranno riavvicinarsi realmente ai giovani.
A Milano un importante momento di confronto e approfondimento sul tema NEET voluto dall’Università Cattolica, dall’Istituto Toniolo e dal Ministero delle Politiche Giovanili, durante il quale è stata data voce anche alla campagna #unononbasta che un anno fa aveva sottolineato la necessità di lavorare urgentemente su questa tematica giovanile.
“Cosa potrebbe spingere un giovane ad impegnarsi in un ente del Terzo Settore? E perché proprio nelle Acli?” Queste sono le domande che mi rivolgono gli amici ormai da anni e per le quali non è facile trovare una risposta diversa dal “vieni con me e lo scoprirai”.
Le Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) sono tante cose, forse troppe per scriverle in un articolo; quello che posso fare è raccontare cosa siano per me le Acli e perché ho deciso di investire il mio tempo nel loro movimento giovanile.
Si potrà parlare davvero di ecologia integrale e sostenibilità se ognuno continuerà a camminare per conto proprio?
Papa Francesco, conclude il punto n. 49 della sua EnciclicaLaudato si’ sottolineando come «non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri». Tale visione è, per quanto riguarda chi scrive, il cuore dell’ecologia integrale che mette insieme natura e società (in tutte le sue declinazioni).
Venerdì 17 dicembre si è tenuto l’evento per il decennale di NEXT (Nuova Economia per Tutti) dove ho avuto il piacere di intervenire portando la voce dei giovani e la nostra posizione sul voto con il portafoglio.
“Vorrei sottolineare l’ ‘importanza che il Servizio Civile ha nella crescita delle giovani ragazze e dei giovani ragazzi che, arricchendo se stessi, implementando le soft skills, portano una ventata di freschezza anche per gli enti che li ospitano”
Si è tenuta nei giorni 2 e 3 dicembre la Conferenza dei Servizi delle Acli dal titolo “L’economia sociale che crea valore”.
Il Presidente delle Acli Manfredonia ha detto che “Le Acli sono nate per valorizzare il lavoro. Per renderlo un’esperienza centrale di formazione. Formazione che, oltre al lato tecnico, abbia al centro la persona con le proprie esigenze materiali, spirituali e relazionali.”
Ho iniziato i lavori della seconda giornata sottolineando che “La giornata di ieri ci ha ricordato i nostri valori, ma come ha ben detto il nostro presidente Emiliano, per continuare a creare valore insieme dobbiamo ricordare di essere parte di un’unica realtà”
Come Coordinatore Nazionale dei Giovani delle Acli ho avuto il piacere e l’onore di dialogare con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, assieme ad una una delegazione delle Acli, guidata da Emiliano Manfredonia, che oggi è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente.
Ho sottolineando che le nuove generazioni devono essere il presente e non solo il futuro.